via San Bortolo, 19 – 36061 Bassano del Grappa (VI)
Tel. 0424 522196 – Fax. 0424 525346
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Web: www.istitutoagrarioparolini.it
Dall’anno scolastico 2009/2010 l’Istituto “A. Parolini” si presenta:
– sia come Istituto Professionale per il settore dei Servizi
– sia come Istituto Tecnico per il settore Tecnologico.
Nel nostro Istituto è quindi possibile acquisire uno dei seguenti profili:
L’uno è un percorso didattico degli istituti professionali, quinquennale, articolato in due bienni (il secondo dei quali articolato in singole annualità per facilitare i passaggi tra i diversi sistemi di istruzione e formazione) e un quinto anno.
L’altro è un percorso didattico degli istituti tecnici strutturato in un primo biennio (dedicato all’acquisizione dei saperi e delle competenze previste per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione e di apprendimenti che introducono progressivamente agli indirizzi in funzione orientativa), un secondo biennio e un quinto anno: che costituiscono un complessivo triennio in cui gli indirizzi possono articolarsi nelle opzioni richieste dal territorio e dal mondo del lavoro e delle professioni.
Entrambe le figure raggiungono il 4° livello EQF, a cui corrispondono competenze nel:
– risolvere problemi specifici in un campo di lavoro o di studio
– sapersi gestire autonomamente, nel quadro di istruzioni in un contesto di lavoro o di studio, di solito prevedibili, ma soggetti a cambiamenti
– sorvegliare il lavoro di routine di altri, assumendo una certa responsabilità per la valutazione e il miglioramento di attività lavorative o di studio.
Analogie tra i due profili:
– il livello EQF conseguibili
– la necessità di rendere possibile e facilitare il passaggio da un sistema formativo ad un altro (ri-orientamento)
Differenze tra i due profili:
– il titolo di Tecnico dei Servizi ha una valenza pratica ed operativa che consente l’immediato inserimento nel mondo del lavoro, pur non precludendo la prosecuzione degli studi a livello universitario
– nel titolo di Tecnico in Agraria prevale una formazione di tipo teorico che predispone alla prosecuzione degli studi piuttosto che ad un immediato inserimento nel lavoro.
I livelli EQF, che attestano competenze di tipo progettuale, si conseguono, in ogni caso, con studi successivi alla scuola secondaria.
Da quest’anno è istituito un corso IeFP (Istruzione e Formazione Professionale), un percorso triennale regionale che consente il conseguimento della qualifica professionale come operatore agricolo secondo due articolazioni possibili:
E’ un percorso basato sulla didattica per competenze, che prevede il 40% delle ore di lezione svolto direttamente nei laboratori didattici della scuola (azienda agraria e serre).
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Gli studenti iscritti precedentemente all’anno scolastico 2010/2011 nelle classi successive al primo anno, proseguiranno i loro studi frequentando uno dei seguenti indirizzi di studio del “vecchio ordinamento”:
Operatore agro-ambientale
Operatore agro-industriale
Agrotecnico
ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE: “OPERATORE AGRICOLO”
Il corso IeFP (Istruzione e Formazione Professionale) OPERATORE AGRICOLO è un percorso triennale regionale che consente il conseguimento della qualifica professionale come operatore agricolo secondo due articolazioni possibili:
E’ un percorso basato sulla didattica per competenze, che prevede il 40% delle ore di lezione svolto direttamente nei laboratori didattici della scuola (azienda agraria e serre).
L’Istituto si propone di:
• Offrire un’adeguata preparazione nel settore dell’agricoltura e delle scienze naturali.
Si preoccupa di:
• Educare i giovani al rispetto dell’ambiente mediante una approfondita conoscenza delle leggi che regolano i singoli ecosistemi;
• Inserire i giovani nel tessuto sociale e produttivo fin dal primo anno di scuola (stage obbligatorio a partire dalla classe terza; partecipazione a fiere e convegni, produzione e vendita di prodotti nell’azienda agraria dell’istituto…);
• Adoperarsi perché gli studenti più motivati escano dalla scuola con una preparazione idonea alla prosecuzione degli studi universitari.
Gli strumenti e le occasioni
A – I LABORATORI INTERNI
• CHIMICA: analisi di vino, olio, latte, terreno.
• BIOLOGIA: analisi microbiologiche e micropropagazione di vegetali sotto cappa sterile.
• INFORMATICA: progettazione di parchi e giardini.
B – I LABORATORI ESTERNI
• SERRE: propagazione, allevamento e coltivazioni di fiori e di ortaggi; produzione di piante di olivo mediante taleaggio in serra automatizzata.
• MELETO: campo catalogo con una cinquantina di specie di mele e di pere antiche. Conservazione del germoplasma, propagazione per innesto e commercio degli astoni.
• VIGNETO: coltivazione di oltre due ettari di vigneto DOC e conservazione di antiche varietà di vitigni autoctoni.
• ARBORETO DIDATTICO: laboratorio esterno di recente realizzazione per lo studio della flora locale ed ornamentale. E’ completato da uno stagno e da una zona paludosa per lo studio della flora idrofila.
• ORTO BIOLOGICO: coltivazione e produzione di ortaggi di pregio. E’ presente anche un’asparagiaia di recente impianto per una produzione biologica.
• OLIVETO: cura dell’oliveto, produzione e vendita di olio extravergine di oliva.
Il legame con il territorio
• OLIERO: convenzione con il comune di Valstagna per censimento delle specie arboree, arbustive ed erbacee, posizionamento di tabelle esplicative, cura primaverile delle aiole fiorite….
• CAVA GEMMA: convenzione con il comune di Bassano per lo studio, la catalogazione e il posizionamento delle schede relative alle specie vegetali e animali che popolano l’ecosistema. Attività di educazione ambientale per la popolazione e le scolaresche.
• PARTECIPAZIONE A FIERE E MERCATI: presenza alla Fiera franca di Bassano, alla Fiera dell’Agricoltura di Asolo, alla Fiera mercato dell’olivo di Pove del Grappa, alla Fiera primaverile di S. Giuseppe di Cassola.
• ORGANIZZAZIONE DI 2 CONVEGNI ANNUALI: in febbraio nel corso della Fiera di S. Valentino a Pozzoleone e in primavera su tematiche riguardanti l’olivo a Pove del Grappa.
La Storia dell’Istituto
L’Istituto porta il nome di Alberto Parolini, illustre naturalista bassanese, ed ha sede a Bassano del Grappa in via San Bortolo n. 19.
Come testimoniano gli affreschi tuttora visibili in una sala situata al piano terra del corpo principale, la parte più antica dell’edificio che ospita l’ISIS “Alberto Parolini” risale al 1600.
L’ultimo proprietario, famiglia Rubbi, nel 1970 l’ha donato all’Ente pubblico.
Per iniziativa del Comune di Bassano del Grappa gli edifici e parte della proprietà terriera sono stati destinati all’Istituto Agrario. In un primo tempo l’Istituto fu sezione staccata dell’Istituto Agrario di Lonigo; dal 1982 è diventato autonomo ed in quel momento è stato dedicato ad “Alberto Parolini”, naturalista bassanese. Nel corso degli anni sono stati realizzati grandi lavori di recupero e trasformazione per adattare l’azienda alle esigenze dell’Istituto.
Gli edifici sono vincolati dalla Sovrintendenza ai Beni artistici ed ambientali.
Nel territorio dell’Istituto sorge la chiesetta di S. Bortolo risalente al IX secolo; gli antichi affreschi di scuola ravennate che la ornavano, in seguito all’alluvione del 1966, sono stati trasferiti al Museo Civico di Bassano del Grappa.
ISTRUZIONE PROFESSIONALE: SETTORE SERVIZI
INDIRIZZO “SERVIZI PER L’AGRICOLTURA E LO SVILUPPO RURALE”
Profilo del Tecnico dei Servizi per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale
Il Diplomato possiede competenze relative alla valorizzazione, produzione e commercializzazione dei prodotti agrari ed agroindustriali per svolgere attività professionali che si esplicano in servizi tecnici a sostegno delle aziende agricole nel campo della gestione amministrativa, dell’ambiente, del miglioramento della vita rurale.
La sua formazione tecnica è di buon livello e gli consente lo sviluppo di competenze per l’analisi socio-economica di realtà produttive, acquisite in dimensioni applicative, considerate dal punto di vista fisico, ecologico, paesaggistico, produttivo, culturale e ricreativo.
E’ in grado di assumere i molteplici ruoli che la moderna agricoltura richiede nelle sue articolazioni multifunzionali: si tratta non solo di compiti tradizionali, quali la produzione, la trasformazione e la commercializzazione, ma anche di ruoli che riguardano questioni ambientali, assetti territoriali, sostegno agli insediamenti delle zone extraurbane e a quelle intermedie fra città e campagne.
Ha competenze correlate alla sociologia dell’ambiente e del territorio, dei processi economici e del lavoro, dei mutamenti sociali, che sono essenziali anche per comprendere i nuovi modi di vita ed implicano un coinvolgimento culturale degli operatori del settore.
Dopo un biennio comune a partire dalla classe terza sono previste 3 articolazioni:
1) agricoltura e sviluppo rurale;
2) gestione delle risorse forestali e montane;
3) valorizzazione e commercializzazione dei prodotti agricoli del territorio.
(°) Quadro orario settimanale dedotto dal quadro orario annuale previsto dalla Riforma.
* L’attività didattica di laboratorio caratterizza l’area di indirizzo dei percorsi degli istituti professionali; le ore indicate con asterisco sono riferite alle attività di laboratorio che prevedono la compresenza degli insegnanti tecnico-pratici. Le istituzioni scolastiche, nell’ambito della loro autonomia didattica e organizzativa, programmano le ore di compresenza nell’ambito del primo biennio e del complessivo triennio sulla base del relativo monte ore.
** Insegnamento affidato al docente tecnico pratico.
ISTRUZIONE TECNICA: SETTORE TECNOLOGICO
INDIRIZZO “AGRARIA, AGROALIMENTARE E AGROINDUSTRIA”
Il PERITO AGRARIO E AGROINDUSTRIALE:
• ha competenze nel campo dell’organizzazione e della gestione delle attività produttive, trasformative e valorizzative del settore, con attenzione alla qualità dei prodotti ed al rispetto dell’ambiente;
• interviene, altresì, in aspetti relativi alla gestione del territorio, con specifico riguardo agli equilibri ambientali e a quelli idrogeologici e paesaggistici.
In particolare, è in grado di:
• collaborare alla realizzazione di processi produttivi ecosostenibili, vegetali e animali, applicando i risultati delle ricerche più avanzate;
• controllare la qualità delle produzioni sotto il profilo fisico-chimico, igienico ed organolettico;
• individuare esigenze locali per il miglioramento dell’ambiente mediante controlli con opportuni indicatori e intervenire nella protezione dei suoli e delle strutture paesaggistiche, a sostegno degli insediamenti e della vita rurale;
• intervenire nel settore della trasformazione dei prodotti attivando processi tecnologici e biotecnologici per ottenere qualità ed economicità dei risultati e gestire, inoltre, il corretto smaltimento e riutilizzazione dei reflui e dei residui;
• controllare con i metodi contabili ed economici le predette attività, redigendo documenti contabili, preventivi e consuntivi, rilevando indici di efficienza ed emettendo giudizi di convenienza;
• esprimere giudizi di valore su beni, diritti e servizi;
• effettuare operazioni catastali di rilievo e di conservazione;
• interpretare carte tematiche e collaborare in attività di gestione del territorio;
• rilevare condizioni di disagio ambientale e progettare interventi a protezione delle zone di rischio;
• collaborare nella gestione delle attività di promozione e commercializzazione dei prodotti agrari ed agroindustriali;
• collaborare nella pianificazione delle attività aziendali facilitando riscontri di trasparenza e tracciabilità.
Nell’indirizzo sono previste tre articolazioni:
nell’articolazione “Produzioni e trasformazioni” vengono approfondite le problematiche collegate all’organizzazione delle produzioni animali e vegetali, alle trasformazioni e alla commercializzazione dei relativi prodotti, all’utilizzazione delle biotecnologie;
nell’articolazione “Gestione dell’ambiente e del territorio” vengono approfondite le problematiche della conservazione e tutela del patrimonio ambientale, le tematiche collegate alle operazioni di estimo e al genio rurale;
nell’articolazione “Viticoltura ed enologia” vengono approfondite le problematiche collegate all’organizzazione specifica delle produzioni vitivinicole, alle trasformazioni e commercializzazione dei relativi prodotti, all’utilizzazione delle biotecnologie.
A conclusione del percorso quinquennale, dopo un biennio comune a tutti gli Istituti Tecnici del settore tecnologico, il diplomato nell’indirizzo Agraria, Agroalimentare e Agroindustria consegue i risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di competenze specifiche per articolazione:
Produzioni e trasformazioni:
• produzione, trasformazione, gestione contabile, commercializzazione, tracciabilità e trasparenza delle produzioni animali e vegetali, secondo principi ecosostenibili e innovativi
• utilizzazione delle biotecnologie in funzione della qualità e dell’economicità nel rispetto dell’ambiente
Gestione dell’ambiente e del territorio:
• individuare esigenze locali e intervenire nella conservazione e tutela dell’ambiente
• esprimere giudizi di valore su beni, servizi e diritti
• effettuare operazioni catastali di rilievo e conservazione
• interpretare carte tematiche e collaborare alla gestione del territorio
• rilevare situazioni di disagio ambientale e individuare interventi di protezione
Viticoltura ed enologia:
• organizzazione delle produzioni vitivinicole
• trasformazione e commercializzazione dei prodotti vitivinicoli
• utilizzazione delle biotecnologie
(°) Quadro orario settimanale dedotto dal quadro orario annuale previsto dalla Riforma.
* L’attività didattica di laboratorio caratterizza gli insegnamenti dell’area di indirizzo dei percorsi degli istituti tecnici; le ore indicate con asterisco sono riferite alle attività di laboratorio che prevedono la compresenza degli insegnanti tecnico-pratici. Le istituzioni scolastiche, nell’ambito della loro autonomia didattica e organizzativa, possono programmare le ore di compresenza nell’ambito del primo biennio e del complessivo triennio sulla base del relativo monte ore.
** I risultati di apprendimento della disciplina denominata “Scienze e tecnologie applicate”, compresa fra gli insegnamenti di indirizzo del primo biennio, si riferiscono all’insegnamento che caratterizza, per il maggior numero di ore, il successivo triennio. Per quanto concerne l’articolazione delle cattedre, si rinvia all’articolo 8, comma 2, lettera a).