La riforma della scuola secondaria superiore

Come scegliere il giusto corso di formazione in Italia


Lo si sa bene, oggi come oggi il titolo di studio da solo può avere un impatto limitato per il futuro lavorativo, soprattutto se non si ha la laurea.

Molta evidenza ed importanza hanno invece i corsi formativi specie se con approccio pratico: un corso di formazione di qualità può fornire tutti gli strumenti (teorici e pratici) per affrontare un mestiere in poco tempo, ed anche delle certificazioni utili che in alcuni casi, in determinati settori professionali, contano come (se non più) di una laurea triennale.

Ecco quindi che un corso di formazione oggi può valere davvero moltissimo: rappresenta una concreta possibilità di inserirsi sul mercato del lavoro, in posizioni anche qualificate, per giovani e meno giovani che, per qualsiasi motivo, non hanno voluto o non hanno potuto laurearsi.

Frequentare un corso di formazione permette di farsi un’esperienza pratica, di poter inserire questo grado formativo nel CV, ci fa dimostrare come siamo persone attive e sempre intraprendenti e siccome hanno breve durata, permettono anche di conciliarsi con altri impegni e di mettersi prima possibile nel mondo del lavoro.

Tuttavia, appunto perché oggi l’offerta di corsi formativi è davvero enorme in Italia, bisogna anche saper distinguere quelli che non hanno un reale valore aggiunto e che possono risultare come sprechi di soldi e tempo, per non parlare delle vere e proprie fregature: purtroppo non mancano neppure quelli.

Vediamo quindi come scegliere un corso di formazione in Italia oggi.

Consigli nella scelta del corso di formazione

  1. La tipologia. Esistono corsi formativi di istruzione tecnica superiore (ITS) e corsi di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS). Possono essere realizzati e finanziati dalle regioni, o da enti privati di formazione. Infine, c’è anche la formazione a distanza, in modalità e-learning, che si affianca ai MOOC, corsi online spesso organizzati dalle università che fanno accedere, in qualche caso, ad una certificazione finale (ma che spesso non sono sufficienti come attività formativa ai fini di trovare concretamente lavoro).
  2. Guardare all’ente che organizza la formazione. Questo è l’elemento che fa concretamente la differenza: la qualità dell’ente, che deve formarvi e certificare le vostre competenze. Cercate con cura recensioni online per rendervi conto della serietà dell’ente, feedback personali di soggetti che l’hanno frequentato, per capire la qualità della formazione, i reali sbocchi lavorativi, la serietà dell’ente nell’organizzare i corsi e nel seguire i partecipanti.
  3. Stage alla fine del corso di formazione. Molti corsi promettono poi uno stage retribuito o meno al termine del corso di formazione. Realtà o sogno? Ancora una volta, attenzione alle recensioni di chi ha già effettuato il corso: se viene garantito uno stage perché l’ente ha delle convenzioni attive, deve essere uno stage che ha a che vedere con le tematiche affrontate durante il corso, non di un tirocinio qualunque, altrimenti il suo valore viene meno. Garantitevi che sia così prima di scegliere il corso stesso.
  4. Il costo. Il fatto che un corso di formazione sia a pagamento o gratis, di per sè, non depone né a favore né contro. In primo luogo, esistono moltissimi corsi formativi assai validi che sono erogati gratuitamente ai giovani che non studiano e non lavorano e/o ai disoccupati ed inoccupati (corsi come quelli che in questo momento vengono organizzati dalla Regione Lombardia). Spesso sono sponsorizzati dalle stesse Regioni o dal Ministero e consentono di accedere a certificazioni finali: sono gratuiti, addirittura qualcuno corrisponde indennità di presenza, e sono comunque molto validi. Esistono alla stregua anche ottimi corsi di formazione a pagamento che vale la pena frequentare ed altri che sono solo uno spreco di soldi.