Per chi sceglie di intraprendere il percorso universitario in studi umanistici spesso l’aspettativa è quella di una carriera nell’insegnamento. Sembra uno degli sbocchi professionali più immediati, o in alcuni casi una scelta obbligata.
La realtà però è molto diversa. Sebbene le facoltà a indirizzo scientifico sembrino più ”concrete”, percorsi universitari di tipo letterario trovano oggi molte applicazioni anche negli ambiti della digitalizzazione. Non solo gli sbocchi della laurea in Lettere portano verso tutta una serie di professioni legate allo sviluppo della cultura, ma ci sono anche diverse opportunità di mettere a frutto le proprie competenze e capacità di scrittura. Forse diventare autori best seller di romanzi non è per tutti, ma la necessità di mettere la parola scritta a servizio del web, del marketing e della comunicazione è sempre più sentita; così chi è in grado di farlo può costruirsi una figura professionale ricercata a capace di adattarsi a diversi ambiti.
Insomma le materie umanistiche sono al passo con i tempi molto più di quanto si possa pensare. E dato che i lavoratori del domani sempre più spesso saranno imprenditori di se stessi, meglio scegliere il percorso di studi che più corrisponde alle proprie attitudini e predisposizioni; intraprendere una carriera sarà molto più semplice.
Qui però sorge il primo problema. Non è sempre facile sapere cosa si vuole fare, distinguere tra quella che è una semplice passione e ciò che costituisce un reale interesse. Se poi ci si aggiungono le pressioni esterne e un po’ di ansia da prestazione, la confusione di un neo diplomato giunge al massimo. A quel punto la cosa migliore da fare è rivolgersi a esperti del settore, non coinvolti personalmente ma in grado di dare indicazioni sia tenendo conto della persona che del mondo del lavoro. Per questo ci si può rivolgere a WonderWhat, un portale interamente dedicato ai giovani e incentrato sull’orientamento post diploma. Un progetto di La Fabbrica il cui obiettivo è presentare le opportunità più diverse, di tipo accademico o legate alla formazione professionale.
Si scoprirà così quante strade si presentano a chi si laurea in Lettere.
Se tutta la parte hardware, dai pc alla programmazione, sono quasi sempre appannaggio esclusivo di programmatori e ingegneri informatici, tutto ciò che viaggia sul web ha bisogno di persone con una cultura letteraria.
A partire dal copywriter, che può prestare la propria opera in diversi settori. E’ prima di tutto colui che scrive testi per blog e siti a carattere divulgativo – pubblicitario, inserendo la scrittura persuasiva all’interno di una strategia marketing. Ma anche tutti i post delle piattaforme social devono essere scritti in modo accattivante e coinvolgenti, oltretutto utilizzando un ristretto numero di parole. Un post di facebook o instagram può richiedere anche un’ora di lavoro, per riuscire in pochissime battute a catturare l’attenzione di utente sempre più distratto; non è competenza che si improvvisa facilmente.
“Le persone non leggono più” è una frase che si sente dire ormai da anni, ma non è così vero come può sembrare. Forse la lettura di svago incentrata su romanzi è meno diffusa, ma il libro rimane un prodotto ricercatissimo. Basti ricordare che Amazon è nato proprio come libreria virtuale e oggi è diventata la piattaforma principale per il self publishing, ovvero l’autopubblicazione. Vi si rivolgono un gran numero di liberi professionisti che pubblicano libri come strategia di brand authority: avvocati, medici, psicologi, trader, formatori. Tutti costoro si appoggiano a un’altra schiera di professionisti cui si richiedono competenze letterarie, dal ghostwriter per la stesura del libro all’editor per la revisione, fino al copy per la preparazione di sinossi e schede di presentazione.
I laureati in Lettere e Filosofia e altre materie umanistiche hanno anche un compito importante: tenere alta la produzione culturale nazionale. Questo si può fare con l’organizzazione di eventi, che richiedono conoscenza del territorio e offerta capace di intrattenere il pubblico. Bisogna insomma sia essere in grado di dare vita a una proposta accattivante, sia saperla comunicare nel modo migliore affinché le persone partecipino. Anche in questo caso si tratta di competenze trasversali che partono con una preparazione di tipo umanistico.